• Home Page
  • Collezionismo
  • Perchè farsi socio
  • Archivio
  • Collezioni dei Soci
  • Storia

  •  

    SOLOMON


    SOLLY SOLOMON. La racchetta dall’ovale a forma di “cucchiaio da minestra” massiccio, incastonato sopra il fusto rettangolare di un bianco candido in cima al quale faceva bella mostra il galletto tricolore stilizzato della Rossignol ed il viscerale amore per la terra battuta, erano le uniche due cose che accomunavano il longilineo e bel José Luis Clerc al piccoletto e svelto Harold Solomon.

    “Solly” (come veniva chiamato dai suoi colleghi nordamericani) giocò, praticamente per tutta la sua carriera, con la “Strato”, anche se inizialmente si chiamava “Garcia Pro Craigin” (l’intero complesso produttivo delle racchette in legno Garcia venne acquisito dalla francese Rossignol nel ‘79).

    Sul campo da tennis Harold era facilmente individuabile (oltre che per la statura) per il buffo cappellino a forma di vaso rovesciato che portava calcato all’inverosimile sulla testa. Il suo veloce sgambettare per il campo ricordava l’instancabile corsa di un topolino. Il dritto solido, giocato con una leggera rotazione verso l’alto, il rovescio bimane, che aveva la sua massima espressione nel passing stretto incrociato, alternato talvolta al lob liftato, rendevano questo temibile “top ten”, dai polmoni simili a due mantici, un arduo ostacolo anche sul cemento, nonostante che a rete ci andasse per stringere la mano all’avversario. Poi, superati gli anni ‘80, venne anche per lui l’inevitabile declino dopo molti buoni successi: uno su tutti, che gli appassionati italiani ricorderanno, la finale al Roland Garros ‘76 persa contro un tale di nome Adriano.



    Solomon

     
    Torna indietro