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    S.A.I.L., Lanzo d’Intelvi (Co)


    Periodo di produzione 1922ca – 1936

    La S.A.I.L. (Società Anonima Industria Lanzese) di Lanzo d’Intelvi è stata una delle più antiche fabbriche italiane di racchette. Grazie al Prof. Adalberto Piazzoli abbiamo raccolto preziose testimonianze. Il fondatore della SAIL fu Guglielmo Poletti, un industriale che a cavallo del secolo scorso impiantò una fabbrica di seta in Brasile, un’autentica impresa industriale. La fabbrica era collegata con due filande nel comasco e fu nel 1914, quando venne in Italia per curare i propri interessi, che il Poletti conobbe Lanzo. Fu amore a prima vista e, presa la decisione di vivere nella salubre cittadina, egli vi costruì per prima cosa una splendida villa, “Villa Castelli”, su progetto dell’architetto Sommaruga, e poi una segheria per realizzare i prodotti necessari alle filande.

    Fu agli inizi degli anni Venti che, pare su iniziativa del figlio Ottorino, la segheria-torneria si diversificò in una vera e propria industria, la SAIL, che iniziò a costruire racchette da tennis e ben presto anche sci, tavoli e racchette da ping-pong. Il Poletti faceva le cose in grande e all’inizio della produzione fece venire dall’Inghilterra un tecnico della Dunlop che rimase a Lanzo due anni per far lezione alle maestranze della SAIL: la prima racchetta ritenuta perfetta venne inviata in omaggio al Duca Amedeo d’Aosta, che era un noto appassionato di tennis.

    La fabbrica si ingrandì al punto da avere oltre 100 dipendenti, per quegli anni era un evento. Per merito del Poletti, attorno alla fabbrica ruotavano importanti iniziative ed il Circolo Tennistico locale organizzava tornei importanti. Lucia Valerio, Giovannino Palmieri ed altri campioni del momento usavano le racchette SAIL.

    Ma la vita della ditta passò come una meteora. Le sanzioni del ’36 e l’approssimarsi della II guerra mondiale fecero precipitare gli eventi e il titolare, preoccupato per i propri interessi in Brasile fu costretto a partire. Nel 1938 la ditta chiuse i battenti e la fabbrica venne rilevata da altri che ne cambiarono nome e ragione sociale.

    Per dovere di cronaca dobbiamo aggiungere che fra il ’50 ed il ’60, un ex dipendente della SAIL aprì una piccola fabbrica artigianale usando il vecchio marchio che era stato abbandonato. Ma ciò non ha nulla a che fare con la vecchia gloriosa fabbrica degli anni ’20.

    Ci fa piacere di riportare un brano degli appunti del padre del citato Prof. Piazzoli che ci illumina su piccoli aspetti del 1930 e sulla serietà della SAIL: “Nel 1930 vivevo in Finlandia e un giorno, vedute in bella mostra in un negozio di Helsinki racchette da tennis italiane, ne comprai subito una, per provarla il giorno seguente. Quando si è all’estero si è più attaccati al proprio paese di quando vi si vive di continuo. Per molti anni avevo giocato a tennis con racchette inglesi e francesi: non avevo mai saputo che in Italia esistesse una fabbrica di buone racchette. Sen non che, la nuova racchetta che avevo comprato con tanto entusiasmo al primo forte drive che ebbi a prendere, si spezzo in due. Ritornai allora dal negoziante che me l’aveva venduta e gli presentai i rottami insieme alle mie rimostranze. Mi sentii rispondere che non poteva sostituire la racchetta rotta con una nuova, perché la SAIL, in casi del genere, non accettava il cambio, diversamente da quanto praticavano fornitori di altre marche di altri paesi. Credetti di far bene a scrivere subito alla fabbrica per avvertirla dell’accaduto e della pessima propaganda che quel negoziante faceva al loro prodotto. Dopo alcune settimane – a quell’epoca la posta era lenta – mi giunse un pacco contenente due bellissime racchette in omaggio a riparazione di quanto accaduto.”



    Il marchio S.A.I.L.

    Modello Folgore, 1930circa, legno massiccio, manico ottagonale senza grip, collare. Euro 70-80.

    Modello Special, laminatura a due listelli, spalla rinforzata da strisce di tela dipinta con vernice spessa con effetto laccatura, 1930 ca. Euro 70-80.

    Racchetta “G.P.”, Giovannino Palmieri, unico esempio italiano di racchetta top-flite. Euro 100.

     
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