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Collezione di dipinti importantiTENNISARTE L’interesse che molta pittura ha dimostrato per i fatti sportivi nel passato e che prosegue tutt’oggi, in particolare per il tennis, e’ data dal fatto che lo sport e’ una delle espressioni importanti della vita in stretta relazione con l’assoluta libertà dell’arte che può interpretare ogni soggetto. I quadri sono tra l’altro le uniche testimonianze figurate che ci raccontano fino all’ottocento l’evoluzione di questo sport, definito “il gioco dei re, il re dei giochi”. Opere come il “Gioco della Racchetta” di Gabriele Bella, custodita alla pinacoteca Querini Stampalia di Venezia, documenta il richiamo esercitava già allora su un gran numero di gentiluomini. In Italia e in Francia infatti, uno sport affine alla “pelota” spagnolo aveva assunto, specialmente nel Settecento, una popolarità tale da attirare la fantasia creativa di artisti di valore. Nel settecento e nell’ottocento il tennis diventerà per gli artisti anche reportage di costume. In un quadro del Tiepolo che risale al 1752 e curiosamente in un altro che porta lo stesso nome “La morte di Giacinto” attribuito a Cecco del Caravaggio, tra gli elementi raffigurati si possono ammirare raffinati e rifiniti esempi di racchetta come pure nell’opera che rappresenta la rissa fra teatranti e giocatori dipinta da Jean Baptiste Joseph Pater e in quella di denuncia e satira sociale “ The Mock Election” di Benjamin Robert Haydon. Nel secolo scorso il tennis irrompe nel repertorio iconografico delle avanguardie, dalla cruda rappresentatività del Realismo di metà ottocento si passa alla sintesi dinamica fra Futurismo e Cubismo (Boccioni e Carrà) alla aulicità iconica e formale del “Novecento” alla inquieta figurazione espressiva nei “Trenta” (Cagli) poi allo stesso Informale nei cinquanta al Pop Art (Andy Warhol) e alla Nuova Figurazione nei sessanta (Greco) e alla ulteriore figurazione (Nespolo e Becherini). Tutti gli artisti citati hanno realizzato almeno un’opera attinente al Tennis. Consideriamo ad esempio le opere di due dei maggiori pittori del fenomeno futurista, che nonostante il nome e’ ormai entrato a far parte della storia passata, “Partita a Tennis” di Umberto Boccioni che inserì l’arte figurativa nel mondo letterario del movimento e “Dinamismo del Tennis” del 1918 di Arturo Ciacielli, artista a cui va dato un posto di grande importanza in ogni studio che voglia considerare l’iconografia sportiva. Non si possono dimenticare tra l’altro Depero e Mancioli e il ruolo della loro arte a favore del tennis attraverso le rappresentazioni che ne diedero. Ma racchetta e pallina faranno capolino pure nella Metafisica: Carlo Carrà le pone tra le mani di un inquietante manichino nella sua opera “La musa metafisica”. In anni più recenti sino ai giorni nostri, il binomio tennis-pittura produce risultati notevoli a conferma della capacità che ha questo sport di stregare artisti di ogni epoca, opere pittoriche e non che contribuiscono altresì alla costruzione e alla creazione di miti e di protagonisti del tennis. In Italia, Gildo Becherini e Isabella Monari sono due tra i tanti che lo includono nella loro produzione rappresentando praticanti campioni, uomini, donne e giovani. Dal 2010 le gallerie ARTEMARE di Roma e Porto Santo Stefano organizzano un annuale appuntamento espositivo per appassionati e collezionisti, rispettivamente a maggio nella capitale durante gli Internazionali di Tennis e a luglio per il torneo di tennis di Orbetello. La mostre “TENNISARTE” vedono esposti quadri di artisti del passato e del presente italiani e stranieri e tante stampe d’arte in tema.
Daniele Busetto
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